Cos'è
Questa iniziativa, che pone al centro il pittore Matteo Olivero (Acceglio 1879-Saluzzo 1932), partecipa alle celebrazioni per il trentennale dell’inaugurazione del Museo Luigi Mallé.
Il primo obiettivo è ricondurre le ricerche relative a Olivero nei luoghi dove egli trascorse l’infanzia, anche frequentando a Dronero le scuole elementari, e cui rimase poi legato per tutta la vita. La memoria degli opifici, un senso del paesaggio complementare a quello dell’alta montagna, amicizie foriere di committenze – per tutte, quella con la famiglia comitale dei Blanchi di Roascio – restarono tra i fondamenti dell’arte in cui Olivero riversò tutto se stesso.
La mostra, tuttavia, non si intende limitata al pubblico di Dronero, della Val Maira e neppure in generale di Cuneo e della sua Provincia Granda. Al contrario, la proposta di opere – in prevalenza dipinti e disegni – andrà
ad arricchire la conoscenza della produzione, ingente e in via di riscoperta, custodita sia in collezioni pubbliche, sia in raccolte private. Numerosi inediti, provenienti per quanto riguarda il patrimonio artistico pubblico dalle Collezioni Civiche e dall’Archivio Storico della Città di Saluzzo, saranno esposti con altri significativi prestiti da dimore private anche geograficamente assai distanti dall’area più nota di diffusione della pittura di Olivero. A tali inediti fa riscontro una selezione di dipinti noti che dall’accostamento ricevono nuova luce in rapporto ai temi e al metodo di lavoro con cui l’artista esprimeva la poetica che sta riemergendo in tutta la sua complessità. Un altro obiettivo prefissato è, infatti, quello di rimuovere il condizionamento
localistico che troppo a lungo ha afflitto l’approccio a Olivero, orientandolo invece a recuperare il confronto internazionale (specialmente in Francia, fino allo scoppio della Grande Guerra) e la fitta rete di relazioni coltivata in Piemonte e lungo l’intera Penisola.